Sfide inoffensive come balletti e canzoni cantate al karaoke, ma anche “Skullbreaker challenge”, “Black out challenge” e altre sfide pericolose...
I social non sono pericolosi in sé ma è pericoloso l’uso che se ne può fare.
Dopo la tragica vicenda della bimba morta dopo una presunta sfida di soffocamento su TikTok, la Polizia postale ha deciso di dare qualche piccolo consiglio di buon senso ai genitori.
La Polizia raccomanda di “parlare ai ragazzi delle nuove sfide che girano in rete in modo che non ne subiscano il fascino" se ne vengono al corrente da coetanei o sui social network.
Alcune challenge "espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonato, etc), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a sè o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari, etc)”. La polizia consiglia di “assicurarsi che i ragazzi abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle challenge online".
Bisogna “monitorare la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone: potrete capire meglio cosa li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro”.
Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide, "segnalateli subito alla Polizia postale anche online sul sito del commissariato di ps online".
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