Fatta di nanoparticele sospese in una soluzione acquosa, promette di aiutare a riparare i danni causati da malattie degenerative o dall'invecchiamento che possono portare alla cecità, come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare.
Pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, il risultato è stato coordinato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
Soltanto quando verrà sperimentata sull’uomo sarà possibile valutare in modo completo la sua efficacia, ma i risultati ottenuti finora sono incoraggianti.
Il team di ricerca prevede che sarà pronta tra 5 anni.
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